Pensieri, riflessioni, massime
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“Se fossi a conoscenza di qualcosa che mi fosse utile, ma risultasse pregiudizievole per la mia famiglia, lo scaccerei dalla mia mente. Se conoscessi qualcosa di utile alla mia famiglia, ma non alla mia patria, cercherei di dimenticarlo. Se conoscessi qualcosa di utile alla mia patria, ma dannoso all’Europa, oppure di utile all’Europa e pregiudizievole per il genere umano, lo considererei un delitto”.
Abitudine di Montesquieu, fin dagli anni della sua formazione, era annotare meticolosamente, redigere estratti, accumulare appunti, fissare schemi e idee sulla carta. Era portato quasi per istinto, in altri termini, a creare dei veri e propri “cantieri”, dai cui attingere poi, di volta in volta, materiali per la composizione dei propri scritti, la maggior parte dei quali, nondimeno, è rimasta allo stato di semplice progetto. Tra questi cantieri, spiccano per quantità e soprattutto per qualità le Pensées, un’affascinante quanto complessa raccolta di riflessioni prevalentemente brevi, che egli andò via via stendendo dall’aurora al crepuscolo del suo laborioso cammino speculativo. Le Pensées costituiscono senz’altro il serbatoio montesquieuiano di dati, tematiche e problemi più dovizioso e attraente che ci sia rimasto.
Montesquieu (La Brède, Bordeaux, 1689 – Parigi, 1755), filosofo e scrittore, è stato uno dei più grandi animatori ed esponenti dell’Illuminismo europeo.
Informazioni aggiuntive
Codice ISBN | 9791280048097 |
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N° pagine | 472 |
Anno di pubblicazione | 2021 |
A cura di | Domenico Felice |
STORIA DEL PENSIERO POLITICO, 2/2022
“Recensione a Montesquieu, Pensieri, riflessioni, massime”
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